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venerdì 31 gennaio 2014

§ 050 310114 Maria Luisa Gentileschi, Formazione e sviluppo di Cirò Marina.


  ''Questa indagine fa parte di una serie di ricerche rivolte a ricostruire nei dettagli il fenomeno del recente ripopolamento delle coste calabresi e della formazione delle marine. I primi risultati di tali ricerche sono stati raccolti in una pubblicazione, riguardante la formazione di Praia a Mare, edita dal Centro di Studi Economici per la Calabria, di Cosenza.''
  L'indagine di cui si parla, 'Formazione e sviluppo di Cirò Marina', della Professoressa Maria Luisa Gentileschi, è apparsa sulla rivista ‘Studi Meridionali’, III, 4, Roma 1970, p. 3-54. Quello che segue è il capitolo conclusivo, a carattere più discorsivo che scientifico, trattandosi di considerazioni finali. Il saggio della prof. ssa Gentileschi offre un valido spaccato della situazione di Cirò e Cirò Marina sul finire degli anni '60 del secolo scorso. In esso sono numerosi i richiami all'opera di G.F. Pugliese, come è giusto che sia. Tra l'altro, detto en passant, più mi addentro nella storia dei due comuni psicronei, più mi rendo conto di quanto la storiografia non solo locale sia debitrice alla 'Descrizione...'.
   Credo che leggere questo capitolo, che riproduce una situazione in essere di ormai quasi mezzo secolo fa, possa essere uno stimolo per considerazioni le più disparate, da quelle nostalgiche a quelle più propriamente sociali.
   In fondo è la Marina che conosco, quella dove torno - da trentacinque a questa parte - più o meno come un fantasma.    
                          
8. - Differenze economico-sociali tra Cirò e Cirò Marina.
   I comuni interessi economici e le parentele fanno un tutto abbastanza omogeneo dei due paesi, che si è detto, distano l'uno dall'altro solo pochi chilometri e sono collegati da una buona strada asfaltata. Il movimento di manodopera, gli spostamenti di nuclei familiari, la necessità di certi servizi disponibili soltanto in uno dei due paesi, rendono molto frequenti i rapporti tra gli abitanti e hanno portato ad un notevole grado di integrazione. Tuttavia è possibile rilevare alcune differenze di carattere economico e sociale.
   Il centro di Cirò, essendo il più antico e fino a pochi anni fa il più importante, è dotato di alcuni servizi di rilievo, come la Pretura, l'Ufficio del Registro, l'Ufficio Distrettuale delle Imposte, l'Ufficio del Catasto, uno sportello bancario. Nessuno di questi uffici è stato trasferito al centro marino, nonostante siano state avanzate proposte in questo senso. Però tutte le nuove iniziative sono state attuate a Cirò Marina, dove, negli ultimi anni sono stati aperti due sportelli bancari, una clinica privata, due cinema, un circolo culturale, e, nei pressi dell'abitato un impianto di tiro a volo e un campo sportivo. L'attrezzatura ricettiva, inesistente a Cirò, si è ovviamente sviluppata nella marina, dove nel 1966 erano in funzione un campeggio, un albergo, due stabilimenti balneari, cinque ristoranti, due colonie marine.
   Lo sviluppo commerciale naturalmente è stato molto più forte in marina, dove, tra il 1963 e il 1966, il numero delle licenze commerciali è più che raddoppiato. La differenza di qualità tra i negozi dei due comuni è pure notevole: Cirò Marina possiede negozi in grado di offrire beni di uso non comune, come mobili, elettrodomestici, abiti confezionati, fiori. Nella categoria dei commercianti gli spostamenti dal centro alto al centro basso sono stati scarsi. Quindi, per vari aspetti, Cirò ha perso quella posizione di rilievo che aveva in passato nei confronti della marina e dei centri viciniori.
   La struttura dell'occupazione a Cirò rivela una situazione di maggiore arretratezza economica rispetto a Cirò Marina. Su 100 attivi la ripartizione tra le diverse categorie di attività nel 1961 era la seguente:






Agricoltura



Industrie e costruzioni

Altre attività
Cirò

68,3

4,8
12,7
Cirò Marina
53,9
7,8
18,7

    Inoltre Cirò registra un minor peso di popolazione non attiva (52,3%) di fronte a Cirò Marina (58,3%), ma solo come conseguenza della più scarsa popolazione infantile. I pensionati sono invece proporzionalmente più numerosi a Cirò (15,4% della popolazione non attiva) che a Cirò Marina (8,3%). Anche la popolazione temporanea assente dal comune era nel 1961 più numerosa a Cirò (11,7% della popolazione residente) che a Cirò Marina (6,1%).
   La ripartizione della popolazione per classi d'età mette in evidenza un certo grado di senilizzazione del comune più antico:



Fino a 14 anni

14-21
21-30
30-40
40-50
50-60
60-70
oltre
tot
Cirò

32,9

11,6

12,5

13,0

9,9

8,5
6,1

4,9
100
Cirò Marina
36,3
1,2
14,1
13,2
8,8
6,4
5,3
3,0
100
   Il livello dell'istruzione, desunto dal censimento del 1961, non è molto diverso nelle due circoscrizioni:




laureati


diplomati
Lic. media inferiore
Licenza Elementare
Alfabeti senza titolo di studio

analfabeti

totale

Cirò
0,6
1,5
2,7
40,1
28,1
26,8
100
Cirò Marina
0,5
1,8
3,1
34,9
34,0
25,3
100




  



   Bisogna dire però che l'abitazione e il luogo di lavoro dei professionisti - diplomati e laureati - sono principalmente in marina e che i trasferimenti nel centro basso nell'ambito di questa categoria sono stati e continuano ad essere molto numerosi; la popolazione in espansione, la maggior vitalità economica e circolazione di denaro della marina creano un più vasto giro di attività.
   Anche il quadro sociale presenta differenze evidenti. Trasferitisi nel centro costiero i grossi proprietari e i professionisti, il centro alto è oggi abitato soprattutto da piccoli proprietari, artigiani, braccianti. La popolazione conserva ancora alcuni aspetti della mentalità feudale, che si esprimono nella deferenza verso le famiglie più in vista e nel clientelismo politico. Nella marina invece si è affermato un modo di vita relativamente più moderno e più libero, che si manifesta in una certa spontaneità dei rapporti sociali. Vi è un certo dinamismo economico; la tendenza al risparmio, fortissima, si traduce soprattutto nell'acquisto di un appezzamento di terreno vitato, che rappresenta un reddito sicuro. Lo spirito di iniziativa è dimostrato dal fatto che le intraprese locali sono tutte dovute a gente del posto, ad eccezione del campeggio, realizzato da toscani. Gli imprenditori sono i detentori del capitale, cioè i proprietari terrieri medi e grandi, che hanno saputo valorizzare con intelligenza le loro terre e sfruttare le condizioni particolarmente adatte alla viticoltura. Su questa si è basato lo sviluppo economico e demografico della marina nel secondo dopoguerra, sviluppo cui ha ampiamente contribuito la categoria dei piccoli proprietari, per i quali la coltura della vite era una tradizione secolare.

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