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venerdì 17 gennaio 2014

§ 028 170114 Lettere ara Marina, 2. Segnalazione della 'Descrizione'.

Vorrei segnalare una graditissima opportunità che Google Books offre agli appassionati di storia e di storie antiche: tale opportunità è assolutamente gratuita e consente di fruire della lettura e del download di opere di vario genere che non sono più coperte dai diritti d’autore. Tra queste ho trovato, con mia piacevolissima sorpresa, i due volumi di Giovan Francesco Pugliese (1789-1855) ‘Descrizione ed istorica narrazione dell’origine, e vicende politico-economiche di Cirò’, un’opera che ho sempre desiderato, sin da ragazzo, di poter almeno leggere, se non possedere. Ne consiglierei la lettura a tutti i miei concittadini, e non solo a loro, trattandosi di una visione e di una lettura attente ed articolate della vita e della società cirotana, e calabrese più in gnerale, fino alla metà dell’ottocento (i due volumi furono pubblicati in Napoli, Stamperia del Fibreno, nel 1849). L’opera è una fonte continua di apprendimento e, per i ‘naturali del luogo’, cioè per i cirotani, come forse direbbe il Nostro, una miniera di sorprese, sotto i punti di vista più svariati, da quello storico a quello geografico, a quello antropologico (e trattandosi, in fondo, di una corografia non potrebbe essere altrimenti). Il Pugliese, per quanto mi consta, era soprattutto un uomo ‘di legge’, ma come amante della storia patria ritengo abbia dato un’ottima prova, e non solo: dagli interventi appassionati da lui operati a difesa ‘della comune’, contro le pretese del Clero e degli ex feudatari, emerge la statura morale e civile del Pugliese, che con sapienza e puntiglio, nella parte finale del secondo volume adduce i documenti, tra cui il tabulario Manni, che aiutano a capire come sia stato suddiviso il territorio di Cirò dopo la soppressione della feudalità. Ma non voglio anticipare o svelare altro, mi auguro di aver fatto con questa segnalazione una cosa gradita a tutti i miei concittadini che siano interessati agli usi e costumi del proprio territorio. Un ultimo accenno o invito lo rivolgerei a quei presidi o insegnanti che volessero tenere conto dell’opera del Pugliese, che ritengo leggibilissima anche da parte degli studenti”.

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