Una imprecazione, prevalentemente scherzosa, recita, a diverse italiche latitudini, più o meno così: 'malidìttu a tìa e aru vìscuvu 'e Vriàticu', cioè 'maledizione a te e al Vescovo di Umbriatico', dalle parti di Cirò, oppure - e qui non mi cimento nella trascrizione del dialetto piacentino- 'maledetto te e il Vescovo di Bobbio!'... Ritengo superfluo sottolineare l'importanza storica dei vescovi nella società e nella cultura degli italiani, indipendentemente dalle latitudini: nominare il vescovo era quasi un sacrilegio, soprattutto ai tempi in cui paesi come i due che ho citato erano effettivamente sedi vescovili... insomma, con lo scadere di quelle sedi, le relative imprecazioni sono nate come bonari sberleffi o lazzi, anche se, a dire il vero, la 'bestemmia' in fondo in fondo rimane. Come rimane anche il vescovo, anzi arcivescovo, di Umbriatico - attualmente Santo Rocco Gangemi - dal momento che Umbriatico risulta essere sede vescovile titolare, benché soppressa nel 1818 (era stata eretta a sede nel IX secolo). Dal 6 novembre 2013 S.E. Mons. Gangemi è Arcivescovo Titolare di Umbriatico e Nunzio Apostolico in Guinea (precedentemente, per la cronaca, era Nunzio Apostolico in Nuova Guinea e nelle Isole Salomone), quindi vediamo di non lanciare troppe male parole all'indirizzo del Vescovo di Umbriatico, ché potrebbe sentire!
Fin qui u fattareddu, ora torniamo ai 'Cenni storici...' di Vincenzio D'Avino:
§.III. Dell'Ex Cattedrale di Umbriatico.
Umbriatico (non già Briatico, come scrissero l'Alberti, e il Barrio) è una città in provincia di Calabria Ulteriore, che fa parte del distretto di Cotrone. Capo luogo di circondario, si innalza su di un monte, a 14 miglia dal mare, e viene abitata da 1500. nel secolo XVII, quando la sua po-
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