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giovedì 29 maggio 2014

§ 087 290514 G. Cianflone, Un poeta latino del XVI secolo Giano Teseo Casopero i suoi amici - i suoi tempi

''Nunc iaceo externae tumulo telluris humatus,
cuius pulchra fuit Fastia causa necis''
(Sylvae, c. 107 bis)
Con i versi di cui sopra si chiuderà questo scritto (questa postilla è successiva alla 'pubblicazione), e, se non traduco male le parole che Casopero scrisse a suo futuro epitaffio, mi pare che qualcosa di inquietante potrebbe da esse trasparire: ''per cui (quindi, ora) giaccio sepolto in un tumulo di terra straniera / della cui morte (si lega coi versi precedenti) fu causa la bella Fastia'': e se 'nex' significa morte violenta, rovina, e il nostro Teseo sparì senza lasciare traccia alcuna... boh, magari ho detto una sonora sciocchezza...
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A volte mi sento un po' Don Chisciotte, altre Tartarino di Tarascona... comunque mi senta, 'dove c'è gusto non c'è perdenza', mettiamola così. 
E allora mi ritrovo a scomodare il bibliotecario - gentilissimo - di Fiorenzuola d'Arda, per ottenere in prestito interbibliotecario il volume del Cianflone il cui titolo è quello di questo mio post (o 'scritto', che forse è meglio...). Noto che l'impiegato della biblioteca è proprio di queste parti: è convinto di pronunciare 'Cianflone' e intanto emette un 'Zanflone' che in fondo mi piace pure.
Il volumetto del Zanflone è arrivato, con tanto di scuse (pure!!!) da parte del bibliotecario per l'allungamento dei tempi d'attesa, dovuti al fatto che dagli scaffali della 'Angelica' di Roma il libro è 'sparito' (''càpita''...), e quindi si è dovuto rivolgere alla 'Marciana' (Biblioteca Nazionale di San Marco, Venezia), che ha ottemperato... con mia grande soddisfazione. Proprio la Marciana al cui direttore dell'epoca della pubblicazione (1950), dottor Zorzanello, l'autore rendeva, in premessa, pubbliche grazie per gentilezze e agevolazioni ottenute (ed infatti il volume è autografato dal Cianflone con tanto di dedica).
Il volumetto, manco a dirlo, è stato debitamente digitalizzato, per mio uso personale... dopo quarant'anni di ricerca non potevo astenermi dal farlo, e del resto non potendolo reperire in commercio, né tantomeno impararlo a memoria, cosa potevo fare? Sì, digitalizzo un sacco di libri... anche quelli che non leggo, mi piace farlo, mi rilassa, e un po' mi rincitrullisce, ma questa non è una grande perdita... non sarò un Chisciotte digitale?
Ad essere sincero, noto ancora una volta il prezzo esorbitante dei libri a carattere locale: 440 lire del 1950 mi sembrano proprio tante... per forza che mi mancava sempre il conquibus per acquistarli, e di conseguenza molti libri del genere mi erano preclusi, poiché al mio paese una biblioteca è apparsa per qualche mese ed è subito sparita a metà anni settanta: ho ancora un libro che non sono riuscito a restituire... Altro che diffusione della cultura!
Nel volume del Cianflone, uno dei pochi che abbia scritto di Casopero, vi è forse un vizio di fondo: si usa il latino come se fosse la lingua corrente degli italiani, nel senso che qualche traduzione in italiano dei versi e delle citazioni latine non sarebbe guastata... pazienza, vuol dire che tirerò fuori il vocabolario latino. Diciamo che si tratta di un testo specialistico.
Scorrendo le pagine di questo libro ho notato che in fondo non mi ero sbagliato, o che ci avevo preso abbastanza, con le mie ricerche da profano, dal momento che vedo ripetutamente citati molti di quei personaggi di cui vado predicando al vento su questo blog: i vari Cicogna, Fontanini, Marcantonio Magno... ed in fondo è anche una piccola soddisfazione, la riuscita, forse, nell'apprendimento autodidattico. E soddisfazione de che?...
Vabbè, ad ogni modo, il buon Gregorio, il 'Zanflone', dice, tra tante cose belle, anche questa cosa giustissima: che il Casopero è, in fondo, un poeta secondo i canoni e i metri (mo' ci vo'...) della sua epoca, il XVI secolo, e con l'aggiunta delle 'restrizioni' (questo lo dico io) derivantigli dall'uso della lingua latina, ma questa sua appartenza a quella categoria che spesso si definisce come dei 'minori' non deve sminuirne l'operato: c'è anche poesia, oltre che classicismo ed erudizione, nell'opera di Gian Teseo, che in fondo ha vissuto la sua vita da mediano della cultura con molta più lode che infamia, e comunque lasciandoci, soprattutto nelle 'Epistulae', una buona quantità di informazioni sulla vita della sua epoca, e  anche, mi piace segnalarlo, della vita degli studenti calabresi 'fuori sede' di allora, cirotani in primis,  animatori e fautori di quel piccolo 'rinascimento psicroneo' che, magari con un po' di accondiscendenza, potremmo individuare nella Cirò dei Giglio, Casopero, Basamo, Lacinio, Thegano, nonoché di quel Salerni che, seppure non originario di Cirò, più o meno direttamente vi dispiegò il proprio magistero umanistico.
Il volume è stato pubblicato nel 1950 dall'Istituto della Stampa di Napoli. 
Tanto per non smentirsi, attualmente il Chisciotte sta trattando con la Biblioteca Nazionale di Roma, con la speranzella di poter digitalizzare l'opera di Paolo da Montalto (o Monte Alto), cioè dell'amico del Casopero che, vivente questi, ne scrisse la vita... valli a capire 'sti qua! Per forza, poi, che il nostro Teseo lasciò scritto il proprio epitaffio prima di far perdere le sue tracce non ancora trentenne...
Ed ora facciamo parlare Gregorio Cianflone, sempre sperando di non violare i diritti d'autore, che non so nemmeno come funzionano. E manco lo voglio sapere: nei limiti del possibile chi produce cultura non dovrebbe preocuparsene troppo...
Da notare che, come segnalato in 'errata corrige', il capitolo che segue, per errori di composizione nella stampa, avrebbe dovuto essere il quarto e non il quinto.






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Collegamenti interni:
http://originicirotane.blogspot.it/2014/05/magno-son-io-di-nome-et-di-costumi.html
http://originicirotane.blogspot.it/2014/03/a-piromalli-gian-teseo-casopero.html

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