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lunedì 10 febbraio 2014

§ 055 100214 L'arcipelago cirotano.

  Nel post, che qui non apparirà, avevo intenzione di proporre una cinquantina di carte geografiche antiche, cosa che mi sarebbe costata tempo e fatica... fortunatamente rinvengo questi due articoli, tratti dal 'Quotidiano della Calabria', che illustrano la situazione, con tanto di diàtriba o disputa vel certamen annesse, per cui mi astengo dall'andare oltre, ovvero dall'impelagarmi, dal momento che sembra che l'isola di Ogigia abbia preso il posto, in una possibile graduatoria d'importanza, della Sardella o del Gaglioppo.
   E' stato piacevole rispolverare quelle antiche carte, tanto antiche da intenerire e far pensare ai primordi - o quasi - della scienza geografica e cartografica. Sapere è una cosa, entrare nell'anima e nell'animo di chi il sapere lo dispensa, pur durando fatica, è altro, ben altro. Interpretare le carte degli antichi è qualcosa di paragonabile alla interpreazione dei miti. Le carte, da ragazzo, le riproducevo a mente, con tanto di rampogne da parte di mio padre che, non ritenendolo uno studio, non ne ravvisava per il sottoscritto utilità alcuna (anzi: veruna, mi piace di più). I miti li ho appresi giorno dopo giorno. Le une, le isole, e gli altri, i miti, fanno parte di una mia personalissima geografia che avrei voluto compartire, ma forse non è questo il luogo, e nemmeno il tempo, tantomeno il modo.
  L'arcipelago non si sa se sia esistito davvero o se si tratti solo della realizzazione del bisogno, peraltro umanissimo, di assegnare al canto delle sirene e alle lotte strenue di Odisseo una collocazione riconducibile ad un luogo preciso... Siamo di fronte alla realizzazione mitica e 'mitografata' di un paradigma esistenziale che forse solo i maestri greci, padroni d'arti oniriche e affabulanti, erano in grado di realizzare. Ritengo che sia relativamente importante che quelle isole siano esistite nella realtà: il fatto indubitabile è che sono esistite nell'animo umano, ed in questo le carte di Omero sono più precise e attendibili di quelle di Mercatore.
   La maggior parte delle carte, quasi tutte, disegnano queste isole nel mare antistante Crotone, una parte consistente le segnala praticamente di fronte al Neeto (sì, si scriveva così...), altre di fronte al Capo della Lice o Alice, o... promontorio Lacinio, fino a quando ci fu confusione di nomi... e come poteva non esserci confusione? Basterebbe osservare le non allegate carte...

In chiusura di questo post, a titolo esplicativo,  mi piace allegare la foto fattami pervenire da Francesco Vizza, di un particolare 'colto' nella Sala delle Carte Geografiche di Palazzo Vecchio.... La carta è di rara bellezza, ma quanto può essere attendibile?






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