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martedì 26 marzo 2013

§ 004 260313 Vocabolario cirotano, pagine 2,3,4.

  ver. 29.3.2013.


Abbiveratùru
Abbeveratoio, in genere si trattava di una grande vasca, detta cepia, per abbeverare animali.
Abbiviscìrə
Riprendere vita.
Abbiźiàtû
Viziato.
Abbiźîjàrə
Viziare.
Abbonàrə
Bonificare, detto ad esempio di botti; abbonàrə nu carràcchjiu.
Abbonàtu
1.bonificato, 2. abbonato.
Abbordîcàrə
Riempire fino al colmo, detto di acque: abbordîcàr ‘e acqua.
Abbordîcàtû
Riempito fino all’orlo, e per estensione ‘chiuso’ o ‘semichiuso.’
Abbotàrə
Accostare, socchiudere, detto soprattutto di battenti di porte o di ante di finestre. Abbotàrə i šcurî: socchiudere le ante della finestra.
Abbragàrə
Arrochirsi della voce, essere o divenire rauchi.
Abbragàtu
Rauco.
Abbramàrə
Bramare, desiderare.
Abbrancàrə
Afferrare con le braccia.
Abbrancîcàrə
Stringere forte, afferrare.
Abbrazzàrə
Abbracciare.
Abbrittàrə
Bruciatura superficiale, soprattutto di capelli o di peli.
Abbrušcàrə
Arrossarsi, screpolarsi della pelle, in forma sia impersonale che riflessiva: mi sugn abbrušcàtu, s’è abbrušcatu mmenz i jit.
Abbrušcatìna
Forma sostantivale di abbruscare: arrossamento della pelle. 
Abbrustulatùru
Tostatore manuale per caffè e surrogati.
Abbrustulìrə
Abbrustolire.
Abbuffàrə
Gonfiare, sbuffare, rimpinzarsi. *da ‘buffa’, rana (cal.)
Abbuffàta
Abbuffata.
Abbuffîcàrə
Gonfiare, rimpinzarsi
Abbuffîcàtu
Gonfio, enfio.
Abbunnànza
Abbondanza; ar’abbunnanza!, detto in senso ironico.
Abbunnàrə
Abbondare.
Abbuscàrə
Come lo spagnolo ‘buscar’, cercare, ma anche guadagnarsi, prenderle.
Abbuttàrə 
Riempire di cibo persone o animali; rimpinzarsi.
Abbuttàta
Scorpacciata, solenne mangiata.
Abbùttu
Sazio.
Abbuttunàrə
Abbottonare.
Àbîlu
Abile.
Àbîsu
Lapis.
Abitùtina
Abitudine, modi usuali.
Abrèju
Ebreo. E’ la pronuncia antica.
Accà
Qui, qua, è la forma completa di ‘ccà’, e si usa in casi particolari dettati dal contesto.
Accalàrə
1. Calarsi, nel senso di accettare l’invito ad assaggiare q.sa, o 2. di cercare nelle tasche q.sa (sovente da dare). 1: S’è accalatu: si è messo a mangiare (di solito accettando l’invito); 2: S’è accalàtu nta sacca: ha rovistato, cercato nelle tasche.
Accammalappéna
A mala pena.
Accanùscirə
Meno frequente di canùscirə, riconoscere; soprattutto nella frase: vi siti fatti accanuscirə!, vi siete fatti riconoscere (mostrare i propri lati negativi).
Accarizzàrə
Accarezzare; quann u diàvul t’accarìzza, tann vo’ l’ànima.
Accassabòn!
Proporrei: accà (hic) sit bonu(m), corrotto in accassabòna per il richiamo, anche scherzoso, alla località di Casabona: una invocazione che suonerebbe come ‘non qui, ma … a Casabona!’ Si dice per scaramanzia dopo che si è nominato qualcosa di luttuoso o poco piacevole.
Accassaggès!
Si dice dopo che si è nominato il Maligno (A Tentazziòna); proporrei: hic stat Jesus, qui c’è Gesù.
Accattàrə
Comprare; un tempo si usava anche nel senso di ‘avere un figlio’: a mugghjièra ha accattàtu, la moglie ha partorito.
Accàttu
Compera.
Accavallarə
Termine agrario: accavallarə u jèttu, disporre ordinatamente, accavallandoli intorno ai fili di ferro degli ‘ordini’ (cioè i dei filari della vigna), i rami (sarmenti) delle viti, coi nuovi polloni.
Acchjanàrə
1. Spianare, rendere piana una superficie. Sin. appianàrə; 2. Salire su; Sin. nchjanàrə.
Acchjappàrə
Acchiappare.
Àccia
Sedano.
Acciampîcàrə
Incespicare. S: nciampîcàrə.
Accittàrə
Zittire, far tacere.
Acciuncàrə
1. Mettere q.no in condizioni di non poter muovere gli arti, soprattutto quelli inferiori: mo’ t’acciùncu!, ora ti ‘spezzo’ le gambe!; 2. Non essere in condizioni di muoversi per malattia o stanchezza: mi sugnu acciuncàtu.
Acclàssu
‘Si usa infine l’acclasso, o sia il suono successivo ed immediato di tre campane, battendo un colpo alla piccola, un altro alla mezzana, e 'l terzo alla grossa.’ (GF Pugliese, DIN, 2)
Accoràrə
Scorarsi, accorarsi.
Accordàrə
Andare, essere d’accordo, concordare.
Accortìzza
Accortezza.
Accòrtu
Attento, accorto.
Accroccàrə
Incurvarsi della persona per gli anni o la malattia.
Accucchjàrə
Accoppiare, unire, mettere insieme, congiungere, come nella frase: ma tu cchì va’ accucchjiànn? Nel senso di ‘ma tu cosa vai raccontando?’
Accucciunàrə
Accoccolarsi, da cucciuneddi, cuccioli.
Accuntentàrə
Accontentare.
Accùntu
Acconto.
Accurciàrə
Abbreviare, Accorciare. Vale soprattutto nel campo sartoriale: accurciàrə i càvizî, accorciare i pantaloni.
Accurciàtìna
L’atto di accorciare qualcosa: fattî darə n’accurciatina ari capiddî!, fatti accorciare i capelli.
Accurciatùra
Scorciatoia.
Accurtàrə
Abbreviare, accorciare, prendere una scorciatoia: jam ‘e ccà ca s’accùrta!, andiamo per di qua che si abbrevia la strada.
Accussì
Così, ma più spesso: eccussì, oppure ‘e d’accussì.
Acinèddu
Chicco, piccolo acino, Fig: quantità minima.
Àcinu
Acino, piccola quantità: dunamìnni n’acinu.
Acìtu
Aceto, ma più diffuso: ocìtu.
Àcqua
1. Acqua 2. Pioggia. U tempu è all’acqua, cioè minaccia pioggia. Oj minta acqua, oggi pioverà.
Acquagghjàrə
Riuscire a ‘quagghjàrə’, a far consolidare, in senso figurato, q.sa: unn’he acquagghjàtu benu; non ho potuto trarne beneficio, non sono riuscito a ricavarne qualcosa di buono.
Acqualùcia
Formazione di liquido all’interno di una ‘mpudda’, bolla superficiale della pelle.
Acquasànta
Acqua benedetta; pìjà e lassa l’acqua santa, si dice di persona dal carattere mutevole.
Acquasantèra
Acquasantiera.
Acquatèdda
Rugiada, pioggerellina; si usa perlopiù in senso spregiativo, per qualcosa di annacquato: su vinu è n’acquatedda!
Acquatìna
Rugiada.
Acquazzìna
Rugiada, pioggerellina.
Acquetàrə
Acquietare, calmare, placare
Acquicèdda
Come acquatedda.
Acquùsu
Acquoso, annacquato.

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