Del vestire degli sposi della
classe di galantuomini non occorre parlare, poiché si siegue la moda; e del
popolo l'antico costume va oramai dileguan-dosi: e perché fra un'altra o più due
altre generazioni tal costu-me sparirà, ho voluto far disegnare quello che in
pochissime ancor perdura, e che si osserva nella seguente figura alla meglio
ritratta dall'architetto D. Matteo Pignatari mio compaesano, e che con tanta
gentilezza ha voluto compiacermi. E cominciando dalla testa, eccone la
descrizione.
La pettinatura è a jette, o
sia formandosi della capellatura due trecce una a diritta ed altra a sinistra,
e poi intrecciandosi alla parte posteriore e sull'occipite con lungo nastro
rosso chiamato jettolo, per quanto
son lunghe le due trecce, e con un palmo dippiù per ciascuna estremità, che
serve poi a legarle ed annodarle con pomposetta cioffa. Si cuopre la testa col così detto ritorto, che è di musellino
velato, o lino, che con semplice magistero si ripiega sull'alto della
fronte e si rovescia sull'altra metà che pende sul collo: al vertice si appunta
con spilla di oro. Orecchini, o pendagli,
o così detti ciarcelli consistenti
in grosso globetto d'oro attraversato da un filo di oro a cerchio. Alla gola
cannacca detta tondo di cocci o globi d'oro, crocetta, e filetto a rosario d'oro sul petto, che
vien coverto dal collare della camicia ricamato, e di più da fazzoletto bianco
di musellina appuntato fra le poppe da spilla anche di oro sormontata da un
uccelletto; l'abito detto vestito, di
drappo fiorato in oro, fondo o turchino, o per lo più cremisi, sostenuto da una
cinta larga al petto e colle così dette spallette, e corpo di drappo: e questo abito soprapposto alla camiciola di
panno scarlatto. Le maniche rotte ed allacciate in modo da far comparire tanto
alla parte superiore la camicia, detta sottana pomposamente gonfiata e
ricamata col così detto cartiglio, quanto
alla parte inferiore cioè ai polsi; con riccio ricamato detto cochiglia, appuntato con bottoncini di
argento. Fazzoletto bianco in mano, e paternoster con impostali di oro e
d'argento, crocifisso d'argento a filograno. Il grembiale o senale di molla color ceraso se il vestito
è turchino, o viceversa, orlato di gallone in oro, alla cintura; il cinturino anche di gallone di oro.
Anelli a monte d'oro; anello con pietra turchina, detto turchinetto, e fascetta; calzetta bianca, scarpe della
stessa roba dell'abito con fibbie di argento lavorate a filograno.
Giovan
Francesco Pugliese, Descrizione ed Istorica narrazione… volume II.
L'immagine in alto a destra è quella della sposa cirotana del XVIII secolo, ritratta dal Pignatari e descritta dal Pugliese (nel secondo volume della Descrizione...), alla quale ho aggiunto dei tags; l'altra immagine è tratta dal volume di E. Imbriani 'Vestiti e colori del Regno delle Due Sicilie', Capone Editore. L'immagine, opera dello svedese C.J. Lindstrom, risale alla prima metà del XIX secolo.
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