Si avvicina l'agognata data di inizio - peraltro tuttora imprecisata - della campagna di scavi archeologici nell'area della mitica Krimisa. Speriamo che i materiali che sono sfuggiti alle dita adunche dei tanti che da più di un secolo ne fanno razzia resistano in qualche modo fino all'arrivo degli archeologi, quelli veri, per intenderci. Di 'buoi', sotto le più svariate forme artistiche e architettoniche, si suppone ne siano fuggiti proprio tanti dalle 'porte' dei territori filottetei.
Eppure, dall'aria che tira, mi sembra che certi appetiti non siano ancora soddisfatti. Occorrerà vigilare seriamente... e tenere lontani i tanti 'pubblicani' dal tempio. Quello che sfugge a tanti è l'importanza del santuario di Apollo Aleo e dell'area sulla quale esso insisteva. A pensarci bene, potrebbe essere stata anche una precisa scelta, quella di rendere questa importanza un segreto 'esoterico', da parte di quanti hanno da sempre capito quella importanza e se ne sono giovati. Le mie sono solo supposizioni, illazioni, senza destinatari precisi, chiaramente, però... 'ammuccia ammuccia ca si para tuttu', si dice.
Raccolgo inoltre tracce, sparse in rete, di critiche a Paolo Orsi, al quale dovremmo erigere, a Cirò e Cirò Marina, un monumento, o almeno un busto, una stele... sul suo conto mi sbagliavo, non intendevo bene il rammarico che traspare dai suoi scritti e che era diretto verso gli abitanti di quei territori ai quali egli tanto ha dato. Ne riparlerò più precisamente.
Risibile e datata attitudine è quella di criticare o voler correggere gli scritti e le intuizioni del grande archeologo trentino con elucubrazioni surrettizie e fesserie sparate sui social.
Quella che segue è una prima parte del catalogo della mostra sui 'Santuari a Crotone e nella Crotoniatide': era il 1998, progetto scientifico di Roberto Spadea, organizzazione generale della mostra a Palazzo Porti di Maria Grazia Aisa.
Concludo dicendo che la scoperta del santuario di Apollo Aleo, 1924, fu un grandissimo successo dell'archeologia italiana: sarebbe ora di rendersene conto, una volta per tutte, anche se cadono, pure in questo caso e per innumerevoli motivi, le braccia... come all'acrolito di Apollo, in un certo senso, ma gli dèi, si sa, non si fanno di questi problemi.