In questi giorni Cirò Marina piange il suo amato artista per antonomasia, 'Elio', 'Maestro Elio'. La mia precoce distanza dal paese che non ho più (che è concetto diverso dall'appartenenza e dalle origini) mi ha impedito di conoscere di persona il Maestro Elio, al quale, per mia timidezza o chiusura, non mi sono mai avvicinato, pur conoscendolo bene, di fama e di vista, ma riproponendomi sempre di farlo, prima o poi, di parlargli non solo per via 'telematica'... e anche a mezzo computer mi sono pregiato di parlargli e di poterne apprezzare le doti, umane e di poderosa preparazione culturale. Mi colpì, detto di passo, il suo dirmi di non preoccuparmi degli 'altri', che quello che si ha dentro, che certe persone hanno dentro, non può essere loro rubato... Non so se ciò potesse davvero valere per me, destinatario di tanta stima, ma per lui sì, a lui credo che quello che aveva dentro non potesse e non potrà essere rubato e non poteva andare eliminato 'per sottrazione', perché l'arte finisce solo nell'arte, non per asportazione con maggiore o minore destrezza. Ero poco più che un bambino nel 1971 e ricalcavo, con 'gorgia', cioè con tanta voglia, con ardore, le carte geografiche... figurarsi quella del mio paese, 'composta' dal futuro Maestro Elio, allora 'un nostro bravo giovine' che 'di ricerche archeologiche nella zona da tempo si occupa', come recitava Antonino Terminelli, 'don Nino', nella prefazione al volumetto 'Krimisa', pubblicato in quell'anno 1971 dalla tipo-lito Ferraro, e da cui ho, dopo cinquanta e passa anni, rielaborata la carta che qui allego, e che dimostra quanta e quale fosse la conoscenza del territorio e dell'archeologia del giovane Elio.
Riposi in pace nell'unanime compianto, il maestro Elio Malena, e chissà, forse non dovrei dirlo, ma chissà cosa starà pensando ora da lassù, chissà che non stia componendo versi o elaborando qualche progetto: questo mi ritrovo a domandarmi, tra quanti 'siamo rimasti a terra'.
Vorrei chiudere questo ricordo con le parole tanto precise, quanto accorate e sincere della archeologa Margherita Corrado, apparse - e profondamente condivise - su fb.
“Ti guardiamo noi/ della razza di chi rimane a terra” (E. Montale)
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