Questo non è un messaggio pubblicitario o l'autopromozione di alcunché, è solo una comunicazione e nulla più: in tanti mi chiedevano di fare qualcosa che somigliasse ad un vocabolario, e, per come ho potuto, ho provveduto in merito, sia dando alle stampe il 'repertorio', sia dandone notizia qui.
Dalla pagina fb di 'Note di dialetto cirotano. La parlata di Cirò e della Marina':
1) Dalle attestazioni di stima che avete espresso (mi rivolgevo ai partecipanti alla pagina fb 'Note di dialetto cirotano', ndb) nei miei confronti mi pare di capire che, come speravo, c'è tanta gente (un po' di decine di persone sono già un buon numero, secondo me) che vorrebbe preservare le proprie origini, le tradizioni, la storia e le storie dei propri luoghi d'appartenenza. Questo era il mio scopo quando ho cominciato, qualche anno fa, a scrivere a 'Il Cirotano', prima, e mettendo, poi, in piedi un blog ('A vrascera'), sempre con la stessa finalità. Questa voglia mi è tornata, più forte di prima, quando mi sono dovuto occupare di mio padre ammalato, poi mancato nel 2008. E' stato il suo amore sviscerato per la Calabria, un amore a volte eccessivo, ma mai benevolo o accondiscendente verso chi questa nostra terra ha infangato e infanga, a spingermi a 'rimboccarmi le maniche', a scavare in quelle cose di cui la mia giovinezza si era imbevuta. Spero che quello che ho cercato di fare possa servire a qualcosa. Sono cose che ho fatto senza ricercare visibilità o meriti o riconoscimenti: mi bastano i vostri, di riconoscimenti, mi bastano e avanzano, perché sento che siete sinceri voi e spassionati i vostri apprezzamenti. Anche qualora il risultato del mio impegno (il 'vocabolario', il blog, l'ironia dell'Accademia di Malocutrazzo e della Corriera della Scienza, e altro) dovesse essere inferiore alle attese, so che apprezzerete comunque le mie intenzioni. Ve ne sono grato, come ho già detto, perché quel risultato di cui sopra non è più 'mio', ma 'nostro', e quell'impegno di cui parlavo, di difesa e valorizzazione (mai di esaltazione, si noti bene) delle nostre 'cose', spero che diventi di noi tutti. Tutto questo panegirico per dire che insieme possiamo provarci ancora, a fissare la nostra storia, che sia sulla rete o che sia sulla carta.
Grazie.
2) Vi ringrazio tutti per il fondamentale sostegno che mi avete dato. Il famigerato libro è stato autopubblicato e sarà ordinabile nei prossimi giorni. Purtroppo il prezzo mi sembra un po' alto, ma non ho potuto fare nulla per farlo abbassare. Mi spiace e me ne scuso... se poi aggiungiamo che il tutto quasi sicuramente non vale la spesa da affrontare, cosa posso dire? Ci ho provato, tutto qui, e mo' chini a senta a critica e a tàllira?! E poi, non appartenendo a nessuna camarilla o combriccola, ancora peggio... Forse dovrei scusarmi per averlo fatto stampare questo libro, chissà. Ma sono fatto così, nell'unico modo che mi è consentito di essere e un ci suni santi! Un abbraccio fraterno e grato a tutti voi, con la speranza che qualcuno che mi è sfuggito di citare, nei ringraziamenti allegati al libro, non se la prenda più di tanto. Spero che una persona che amo riesca a leggerlo, nel dramma che sta vivendo: è per lei che ho affrettato i tempi per farlo stampare, per una volta soprassedendo su sviste, refusi, errori. E' la sola che possa chiamarmi 'Aldo', senza che io provi fastidio... Vedete com'è, cari amici? Non c'è funerale dove non si rida, né matrimonio dove non si pianga... Non poteva essere diversamente, nemmeno in questo caso.
Cià.
3) Insomma, alla fine, mio malgrado oppure no, il libro è stato autopubblicato, senza presentazioni né cicirammòddu vari, ai quali, del resto, non avrei partecipato neppure in catene: un simile problema, per fortuna, non si è posto e non si porrà mai. Autopubblicare può essere negativo, nel senso che ciò che si scrive non passa attraverso il filtro di un editore che può (anche) cassare il buono e dare alle stampe il cattivo, ma che comunque può fornire un giudizio su un testo, sperabilmente non falsato da interessi di fatturato; ma autopubblicare può essere anche una scelta di libertà, cioè un mettersi in gioco, magari pur sapendo, o essendo convinti, di perdere, come nel mio caso; inoltre, cosa molto più 'bella', l'autopubblicazione permette di non ricorrere a favori o sostegni di chicchessia e di qualsiasi genere, senza coinvolgere istituzioni (come mi suggerivano di fare) o altro, solo perché il tema di quello che ho scritto potrebbe interessare una comunità o altre amenità simili.
Ci pensavo da tempo a questo vocabolario, era quasi un debito 'di natura': se sono riuscito ad estinguerlo , questo debito,non saprei dire... forse è solo una cambiale che il destino presenta all'incasso o la cui scadenza mi viene ricordata, chissà.
Ad ogni modo, questa 'cosa', alla cui realizzazione tanto hanno contribuito gli amici di 'Note di dialetto cirotano' - cioè la nostra pagina fb -, è nata, e magari aspetta solo di essere curata nella crescita.
Grazie ancora,
Cataldo Antonio Amoruso.
Per ulteriori informazioni, se proprio siete interessati interessati (ma non credo)...:
A seguire le parole di presentazione del libro... giusto due righe.
Il ‘Repertorio della parlata di Cirò e della Marina’ si propone, negli intenti del suo autore, di recuperare e fissare lemmi e modi di dire in uso a Cirò e Cirò Marina (Crotone), giustapponendoli ad altri consimili, ripresi da vocabolari napoletani e tarantini del XVIII e XIX secolo. Il ‘repertorio’ è preceduto da una introduzione, a volte semiseria, nella quale vengono appuntate talune particolarità della parlata oggi in uso nei due comuni calabri interessati. La ‘comparazione’ di lemmi e detti tende ad inquadrare la parlata cirotana in quella ‘lingua nazionale’ che fu il napoletano per il Regno delle Due Sicilie, la cui influenza, almeno nei ‘territori di qua del faro’, viene qui proposta nella sua estensione oggi interregionale, dalla ‘Puglie’ alle ‘Calabrie’. Il lavoro di indagine è stato svolto anche in rete, raccogliendo le testimonianze dirette sia di cirotani e marinoti residenti in Calabria, sia di emigrati e loro figli. Il tutto si inquadra in un disegno più ampio di recupero della storia e delle tradizioni ed usanze cirotane, al quale l’autore si dedica da tempo, supportato in questa occasione dal gruppo FB ‘Note di dialetto cirotano’.