Quello sopra è il link ad una pagina fb nella quale si parla del 'brigante galantuomo', per chi volesse approfondire. Intanto, ecco la seconda parte della 'supplica' rivolta al parlamento italiano dal malcapitato petilino...
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E' necessità a sottoporre alla vostra sagacia o Signori, che appena un'autorità veniva in Calabria, i nemici dello Schipani cercavano tutti i mezzi onde prevenirla a suo sfavore, acciocchè potessero totalmente perderlo. Signori, la morte del barone Berlingieri esigeva un'ecatombe di vittime, una vendetta crudele implacabile contro tutta la famiglia Schipani, in una parola il totale sterminio; e ciò sarebbe avvenuta, se ad onore del vero, non fosse intervenuta la pietà e la giustizia del prefetto Sigismondi, che impedì la rovina.
Nel governo della Provincia, al prefetto Sigismondi successe il prefetto Cler, e a questi il barone Cusa, ai quali come al solito si facevano sentire funeste prevenzioni; ma queste autorità accortesi delle mene dei pochi e dopo minute informazioni, massimamente quest'ultimo, ha dovuto rivocare gli ordini emanati contro l'esponente.
Nel dicembre del 1864, subentrato nel governo della provincia il prefetto Homedei, le stesse accuse e le stesse mene più volte si sono praticate, se non che quell'egregio uomo, dopo avere chiesto esatto conto a tutte le autorità giudiziarie ed amministrative sulla condotta dell'esponente e di tutti di sua famiglia, non poté più dare ascolto alle funeste calunnie. E sembrava in fatti che la giustizia avesse prevalsa, poiché è giusto chiamare un padre e tutta una famiglia responsabile delle colpe di un figlio ormai separato da più anni dalla casa paterna? Signori le colpe sono personali e non colpiscono che il delinquente; la legge nol consente altrimenti, e l'innocenza di molti nella tenera età protesta innanzi all'augusta assemblea del Parlamento nazionale.
Dopo una tregua di poco tempo sembrava che la tranquillità dell'oratore non dovesse essere più il bersaglio delle ingiuste persecuzioni; ma un nuovo genere di fatti lo fece convinto che la tranquillità che alla fine sperava
Nel governo della Provincia, al prefetto Sigismondi successe il prefetto Cler, e a questi il barone Cusa, ai quali come al solito si facevano sentire funeste prevenzioni; ma queste autorità accortesi delle mene dei pochi e dopo minute informazioni, massimamente quest'ultimo, ha dovuto rivocare gli ordini emanati contro l'esponente.
Nel dicembre del 1864, subentrato nel governo della provincia il prefetto Homedei, le stesse accuse e le stesse mene più volte si sono praticate, se non che quell'egregio uomo, dopo avere chiesto esatto conto a tutte le autorità giudiziarie ed amministrative sulla condotta dell'esponente e di tutti di sua famiglia, non poté più dare ascolto alle funeste calunnie. E sembrava in fatti che la giustizia avesse prevalsa, poiché è giusto chiamare un padre e tutta una famiglia responsabile delle colpe di un figlio ormai separato da più anni dalla casa paterna? Signori le colpe sono personali e non colpiscono che il delinquente; la legge nol consente altrimenti, e l'innocenza di molti nella tenera età protesta innanzi all'augusta assemblea del Parlamento nazionale.
Dopo una tregua di poco tempo sembrava che la tranquillità dell'oratore non dovesse essere più il bersaglio delle ingiuste persecuzioni; ma un nuovo genere di fatti lo fece convinto che la tranquillità che alla fine sperava
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